29 dic 2011

E pure questo è andato - Fashion & Food #11


L’anno sta finendo e non si può fare a meno di parlare dei festeggiamenti dell’ultimo dell’anno.
Troverete sul blog di Alessandro tanti consigli per cucinare pietanze squisite e concludere in bellezza l’anno. Tuttavia se, come me, all’ultimo dell’anno (come anche il primo e tutti gli altri giorni) non brillate di grandi capacità ai fornelli, concentratevi sulla vostra immagine.

27 dic 2011

Trancetto di baccalà con verdurine e profumo di vaniglia


Prima di tutti tanti auguri a tutti voi!
Immagino che dopo il Natale avrete tutti la pancia gonfissima e sarete nauseati dal cibo! Io no, non mi stanco mai, anche se da oggi ho deciso che mi metto a dieta, cioè ho deciso... ho iniziato! 


Allora questo è un piatto preNatale, un pò vigilia ma è adattissimo ad una cena chic di capodanno, che ormai insomma è la seconda tappa del periodo.
E' molto semplice e se non vi piace il baccalà potete utilizzare anche il merluzzo, basta che sia bello alto e corposo.

22 dic 2011

Il lupo di Natale - Fashion & Food #10



Credo che l’attesa che precede il giorno di Natale sia il periodo più bello dell’anno. Una ricetta fatta di stress per chiudere tutto quello che è necessario portare a termine entro la fine dell’anno, ansia da regalo, desiderio di riposo, serenità, sorpresa ma, soprattutto, voglia di cambiamento. Che periodo magico!
Purtroppo però il cambiamento si traduce in sgomento quando al primo giorno di saldi andiamo a comprare quel paio di pantaloni che abbiamo desiderato per tutto l’anno e magicamente scopriamo di essere aumentati di tre taglie. Che magia il Natale!
Succede sempre di tutto in questo periodo: si incontra il parente mai visto prima che magicamente si palesa al pranzo di Natale e che solo la bisnonna ormai defunta conosceva, si manda un sms al vetriolo all’ex che non ci rivolge la parola, si  comprano regali spendendo un patrimonio nella speranza di ricevere ciò che desideriamo e soprattutto riusciamo a sfornare una quantità incredibile di bugie.

A Natale ci trasformiamo in terribili bugiardi (soprattutto quando si parla di stile). Non ditemi che non vi è mai capitato di incontrare alla cena di Natale con gli amici, con i colleghi o con i parenti, l’amico/a, il collega o il parente vestito stile albero di Natale e dire “ma come stai bene!”. Bugiardi! Appunto.

È vero che a Natale siamo tutti più buoni, ma non appelliamoci a questa scusa per sfoderare il peggio che il nostro guardaroba può offrire. Il maglione con la renna, ad esempio, anche no! A queste cene se ne vedono di tutti i colori: dalle sperimentazioni di stile improbabili, ai maglioni 12 taglie più grande perché “mi tiene tanto caldo”. Bugia: il maglione oversize serve solo a coprire il maniglione antipanico dell’amore che si è formato dopo le varie cene e pranzi di Natale.
Come vestirsi a Natale? Lo stile varia a seconda dell’ambiente in cui siamo. Non serve mettere l’abito da sera a una cena con parenti o amici: si rischia l’effetto manichino di Zara. Basta essere sobri, anche con un paio di jeans e una camicia.
E se proprio non potete fare a meno di stupire e di godervi la favola del Natale, fate come Estella Warren nella pubblicità di Chanel n.5 e trasformatevi in Cappuccetto rosso a Parigi.
Prestate però attenzione “al vostro lupo”, qualunque esso sia: è sempre in agguato. Soprattutto a Natale.
Grazie a:

21 dic 2011

Pronti al natale? Crema di pomodori e uovo croccante


Insomma c'è da dire che in questi giorni sono stato un pò impegnato, e vi ho trascurato un pò ma ho grandi novità che bollono in pentola e di certo cercherò di trascurarvi il meno possibile!
Intanto è uscito il numero di Natale di About Food dove potete trovare un servizio sulla vigilia con le ricette del qui presente me.

Questa è una di quelle... che dite vi può piacere?

15 dic 2011

Happy holidays!!! - Fashion & Food #9


Dopo aver passato qualche giorno in giro per l’Europa (Parigi, Amsterdam, Madrid), oltre ad accumulare stanchezza, ho avuto modo di vedere una quantità smisurata di persone. E di decorazioni natalizie, visto il periodo.  
Madrid vince il premio sobrietà, o meglio, inesistenza delle decorazioni natalizie. Capisco la laicità dello stato, ma neanche le vetrine dei negozi erano decorate (salvo qualche raro caso). Sarà il clima di austerity, sarà che l’economia in Spagna non se la passa bene da parecchio, ma basta poco per decorare la casa, o il negozio o la strada.

14 dic 2011

E per la Vigilia cosa prepari?


Non pensate che sia troppo presto perchè Natale è già alla porte e la vigilia è arrivata!
Insomma come tutti gli anni fra qualche giorno (oppure già alcuni di voi ora) vi inizierete a chiedere cosa preparare la vigilia di Natale... io mi sono portato avanti ma non vi svelo nulla... 

Se volete potete vedere ricette e foto in questo numero di About Food, da pagina 42 in poi c'è un servizio sulla vigilia, ovviamente ricette mie e foto mie... non so se vi interessa dategli un'occhiata, basta cliccare sulla foto della copertina e sfogliare la rivista on line.  Un numero stupendo e pieno di sorprese!
 
 
 
C'è anche un servizio stupendo con lo chef Bruno Barbieri che ormai tutti conoscete per via di Masterchef.

Ovviamente tutte le ricette le trovate anche nella sezione ricette del blog, intanto buona lettura e grazie ad About Food.

9 dic 2011

Abu Dhabi

Immaginate una marea di sabbia e cantieri in pieno lusso sfrenato a 40 gradi!
Insomma non è male, c'è lusso ovunque e e qualsiasi cosa vuoi la riesci ad ottenere, la cosa strana è che non ho visto nessuno in giro per strada, anche perchè a parte hotel e centri commerciali non è che puoi uscire di casa a prendere il giornale in edicola.
Loro hanno l'abitudine dei centri commerciali, grandi marche, grandi ristoranti, piste da sci, insomma lusso e più lusso... però è strano boh.

6 dic 2011

La Venezia del nord


E' così che la definiscono...
Sto parlando di Amsterdam, ci sono stato il week end scorso, un paio di giorni, città piccola ma tranquilla, non molto colarata ma caratteristicam, insomma molto bella.

E molto voi leggete tutto io sono al caldo ad Abu Dhabi... ma questo sarà un altro articolo del blog!

Mi ha stupito molto la tranquillità che si respira per strada (oltre all'odoraccio che esce dai coffe shop), e ovviamente le biciclette... Appena si arriva in stazione un cimitero di biciclette, pieno zeppo!  Che poi sono pure diverse dalle nostre perchè hanno il freno a pedale e me questa cosa piace troppo.  Poi sono più comode e più belle.


Ma parliamo di cibo... no vabbè non c'è molto da parlare perchè di tipico a parte un paio di salsicce molto speziate e (per quello che ho potuto capire) la zuppa la pomodoro con le melanzane fritte dentro non c'è molto.  Mi sono piaciuti molto i formaggi, e il ham-kaas criossant era mooooooolto buono.  Poi c'è da dire che anche se il formaggio facesse schifo a me piacerebbe uguale, su questo lato sono un pò un topolino.


C'è da dire che è il formaggio tipico olandese si chiama Goudse kaas, ovvero Gouda, 50% di pura materia grassa, ma con un sapore avvolgente e fantastico.  Io ne ho portati a casa quattro tipi, ovvero il classico, quello con crema di formaggio morbido, l'affumicato e quello al timo.  Li vedete nella foto.

 

Insomma che vi devo dire, Amsterdam mi è piaciuta molto, i sui canali, i suoi formaggi le lucine rosse in giro per la città, è strana ma si iniziava a respirare già l'aria natalizia, le luci, i mercatini in giro per la città... Insomma è da visitare, una Venezia nuova, fredda ma con dei caffè dove potersi scaldare (non i coffee shop) e con una cordialità davvero unica.

5 dic 2011

Profumo di opera - special issue

 
Milano.
Teatro alla Scala.
Anteprima dell’opera di apertura della stagione 2011-2012 (la prima sarà il 7 dicembre).
Don Giovanni.
Mozart.
 
Impossibile non esserci. Il classico non stufa mai, mi ripeto mentalmente prima di affrontare tre ore e quindici minuti divisi in 2 atti. Almeno lo spero. Anzi, lo scongiuro.  
Ma se la scenografia è scarna e don Giovanni non indossa abiti tipici del ‘700 ma può scegliere, assistito dal suo servitore Leporello, tra abiti anni ’50, giacche doppio petto anni ’30 e accessori in stile anni ’80, ’90 e ’00, allora tutto cambia. 
 
La scenografia, praticamente inesistente, invita a porre l’attenzione su questi uomini e queste donne di un tempo senza tempo che indossano abiti ed accessori presi (apparentemente) a casaccio dall’armadio dei nonni, dei genitori e dei fratelli maggiori.  
Tutto in stile classico, perché si sa, don Giovanni è pur sempre un “signore”. Il classico elegante, quello non stufa mai e che sembra quasi uscito dalle collezioni di Armani. Certo, re Giorgio è sempre in mezzo; a Milano poi gioca in casa. Infatti tra i palchi serpeggiano i commenti delle sciure milanesi che dicono che i costumi curati da Brigitte Reiffenstuel siano proprio di Giorgio Armani. Con lui si va sul sicuro in effetti. Immaginate un’opera con i costumi disegnati da Levi’s. Negli Stati Uniti ce lo possiamo anche aspettare, a Milano no.
 
 
Un incrocio di stili che va a braccetto con una storia che tanto lontana dai nostri tempi non è. Quanti don Giovanni abbiamo incontrato nella nostra vita? E quanti ne incontreremo, uomini o donne che siano. Stupendo vedere sul palco donna Elvira, sedotta e abbandonata dall’uomo che ama (quanti flashback avranno le lettrici in questo momento – ma anche i lettori), che cammina sul palco con un abito anni’50 e con sè due valigie a quattro ruote, come quelle che si vedono spinte e trascinate in giro per gli aeroporti o le stazioni. In che anno siamo? Non lo so, non lo voglio neanche sapere. L’amore, la seduzione e l’abbandono sono senza tempo.
 
La storia procede abbastanza veloce. Le tre ore e quindici minuti quasi non si sentono. Alla fine siamo tutti don Giovanni, donne Elvira un po’ sfortunate e Leporelli, servitori di padroni ingrati e soprattutto senza scrupoli. Facile immedesimarsi non solo nei personaggi ma nell’opera stessa.
 
Pentiti! Grida il fantasma del Commendatore a don Giovanni. Pentiti! Le fiamme dell’inferno si aprono. Lui ha fatto soffrire tante persone ed è giusto che sia lui ora a soffrire. Pentiti!
Niente. Non si pente. Ma alla fine chi sarà a sprofondare nelle fiamme dell’inferno? Chi l’avrà vinta in un finale dove tutto è il contrario di tutto? Almeno in questa versione.
Alla fine vincono sempre i buoni principi?
Non ve lo dico.
 
Vi dico solo che i costumi sono meravigliosi, la scenografia ha un senso logico nella sua inesistenza, anche se si tratta di un’idea già vista e rivista. Ma è l’opera, l’aria chic che si respira quando si entra a teatro che ci ricorda di spegnere l’iphone e di calarci sul palco (idealmente) per essere vittima e carnefice allo stesso tempo. Se poi aggiungete che ho visto l’opera prima di Valeria Marini che arriverà come sempre in pelliccia il 7 dicembre… beh, l’opera regala sempre grandi soddisfazioni.  
 
E per concludere. A quel cafone che si è alzato a metà del secondo atto, seduto davanti a me perché a suo dire gli faceva male la gamba ma in realtà voleva solo vedere meglio il lato b dell’attrice, ricordati: non si indossa mai una giacca viola a teatro. Soprattutto se orribile come la tua. 

Se avete bisogno compulsivo di fashion, consigli o soltanto voglia di farmi qualche domanda potete scrivermi qui  


Grazie a:
www.treatroallascala.it






2 dic 2011

Degustibooks 2011


Per prima cosa vorrei scusarmi con voi perchè ieri non sono riuscito a postare la rubrica Fashion & Food, purtroppo tra un viaggio e l'altro non ho fatto in tempo ma settimana prossima vi stupirò!  Passiamo al post di oggi...